Qui, lo spettatore si confronta con cinque uomini – o forse cinque punti di vista dello stesso uomo – ciascuno corrispondente a un oggetto apparentemente casuale; cinque oggetti familiari, cinque ritratti.
Questi ritratti blandi con abiti, lineamenti ed espressioni indistinti sono caratteristici di Magritte. Gli oggetti, d’altra parte, sono unici e attirano più attenzione delle figure che li fissano con aria assente.
Diverse immagini che precedono quest’opera attestano l’interesse di Magritte nel rappresentare oggetti nelle sue opere, ma questa è la prima in cui gli oggetti compaiono accanto a figure e sono associati agli stati mentali di quelle figure.
A questo proposito mostra il crescente interesse dell’artista per l’idea surrealista dell’inconscio. Il modo in cui Magritte metteva gli oggetti in relazione con le figure gli consentiva anche di occludere parzialmente i loro volti, una strategia che avrebbe spesso impiegato in lavori successivi.