Matisse si ispirò ad una poesia di Baudelaire e all’arte del suo collega divisionista Paul Signac (che avrebbe poi acquistato questo dipinto) per questa opera seminale del Fauvismo.
Matisse e Signac hanno trascorso un’estate intensa a Saint Tropez, dove devono aver visto (o meglio provato) tramonti come questo, ispirati al mito dell’Arcadia, un luogo dove tutti sono giovani e felici, e in armonia con la natura. solo per ridere, ballare e amare.
Bisogna essere consapevoli di quanto sia stato rivoluzionario per l’arte questo movimento: c’erano già artisti che esploravano la rappresentazione della realtà in modo non tradizionale, ma mai con un uso così intenso del colore, che Matisse iniziò ad usare arbitrariamente.
Basta con prospettiva e proporzione! In quel nuovissimo XX° secolo, si sentiva già che la cosa preferibile fosse cercare l’essenza stessa delle cose, non la loro mera rappresentazione. E l’essenza non sarebbe stata in ciò che è realistico o bello, ma piuttosto in ciò che è soggettivo e spontaneo, che è la cosa più bella e realistica che può essere rappresentata.
Tutto ciò che è nuovo è attaccato dal vecchio, così si racconta, e il critico d’arte Louis Vauxcelles ha apertamente deriso questa “nuova arte” come se fosse dipinta da bestie feroci (fauves). Ed è proprio così che Matisse e i suoi colleghi hanno cominciato a chiamarsi. C’era già un movimento nuovo e innovativo. Anche se all’inizio non piaceva quasi a nessuno, ovviamente.