Maria Maddalena come Malinconia è un dipinto del 1622-1625 di Artemisia Gentileschi, che mostra Maria Maddalena come personificazione della Melanconia. Ora è nel Museo Soumaya a Città del Messico
Artemisia Gentileschi, violentata all’età di 18 anni, interrogata, umiliata, sminuita… È logico che il pittore barocco vedesse Maria Maddalena come un modello. Uno dei discepoli più importanti di Gesù Cristo, che non entrò nemmeno nel “dream team” dei 12 apostoli ed era addirittura il simbolo di una donna peccatrice “che amava molto”. Sappiamo tutti cosa significano queste parole.
La figura di Maria Maddalena non è mai stata di interesse per un’istituzione patriarcale come la Chiesa, ma Gentileschi la ritrae in molte sue tele come una donna forte (a destra di Gesù, nientemeno) o potenziata (in estasi, cioè in orgasmo) o come qui, guardandoci malinconici dopo aver subito ogni tipo di abuso. Un’icona femminista che resiste magnificamente e con voluttà agli attacchi del patriarcato.
Triste e sensuale, Maddalena mostra la spalla, e anche l’ascella, che a ben guardare ci ricorda la vulva femminile. Ha gli occhi pieni di lacrime e si appoggia a una delle mani abbandonata alla malinconia, come dice il titolo del dipinto, malinconia che l’artista deve aver provato anche di fronte ai tormenti che ha dovuto subire per il semplice fatto di essere una donna.
Potremmo dire che siamo quasi davanti a un autoritratto della stessa Artemisia.