Il dottor Nicolaes Tulp mostra ai suoi colleghi, durante una lezione di anatomia, i tendini del braccio di un certo Adriaan Adriaanszoon, 41 anni, che era stato impiccato quello stesso giorno per aver rubato una tunica sotto la minaccia di una pistola. Rembrandt è incaricato di immortalare il criminale, che passerà alla storia come il protagonista di uno dei dipinti più famosi della storia dell’arte.
Tulp, l’anatomista ufficiale della città, consentiva solo una dissezione pubblica all’anno (meglio in inverno, per preservare bene il corpo), così questi tipi di atti diventavano veri e propri spettacoli che sfioravano il teatro di varietà. In effetti, queste lezioni di anatomia si tenevano nei teatri, frequentate da studenti, colleghi e pubblico in generale, in cambio del pagamento di un biglietto.

Insieme a Tulp sono rappresentati i chirurghi Jacob Blok, Hartman Hartmanszoon, Adraen Slabran, Jacob de Witt, Mathijs Kalkoen, Jacob Koolvelt e Frans Van Loenen. Non che fossero eminenze. Conosciamo i loro nomi dalla lista che uno di loro ha in mano e sono stati loro a pagare questo giovane artista olandese di 26 anni per fare un ritratto di gruppo, come una fotografia attuale di una cena aziendale o di una squadra di calcio.
Chi di voi sa qualcosa di anatomia dovrebbe applaudire l’accuratezza con cui Rembrandt dipinge muscoli e tendini. Sappiamo che l’artista conosceva bene il suo talento e la modestia non era una delle sue peculiarità (l’autoritratto era uno dei suoi generi preferiti…).
Nell’angolo in alto a sinistra lo scrive molto chiaramente: REMBRANDT. F[ecita]: 1632. La solita cosa era firmare con le iniziali e basta.