La Dama con l’ermellino è un dipinto a olio su tavola (54 ×40 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1488-1490. La donna ritratta va quasi sicuramente identificata con Cecilia Gallerani.
Il duca di Milano, Ludovico Sforza, commissionò questo ritratto. In esso, Leonardo raffigura l’amante sedicenne dello Sforza Ceclia Gallerani. Sbircia a destra, come se la sua attenzione fosse stata catturata da qualcosa che stava accadendo appena fuori dalla cornice del dipinto.
Ha uno sguardo di sapienza equilibrata in diretta opposizione alla sua età. Il sorriso, leggermente timido, sembra suggerire la sua fiducia nella sua posizione a Corte, e la consapevolezza del potere nella sua bellezza.

Tiene in mano un ermellino, portatore della pelliccia che fu usata nello stemma sforzesco, che fu poi aggiunto al ritratto su richiesta del soggetto. Il paradosso dell’ermellino è che è anche simbolo di purezza, abbracciato da una giovane donna preda dei bisogni sensuali di un uomo anziano in quella che era un’epoca molto sciovinista.
Il genio di Leonardo in quest’opera è stato quello di catturare un’emotività complicata attraverso uno sguardo e un gesto laterale non convenzionali per la ritrattistica.
Il suo studio del corpo umano e del suo movimento ha consentito questa precisa cattura dell’espressione che è stratificata con sottili sfumature che intrigano lo spettatore e lo invitano nel mondo intimo del suo soggetto.
La sua immediatezza realistica ha affascinato il pubblico. Come ha affermato il critico d’arte Sam Leith, “Guarda il dipinto davvero bene e da vicino e vedrai che ha davvero il respiro della vita in sé… solo distratta da un rumore, catturata in un momento vivo… .”
Stranamente, Dama con l’ermellino ha trovato un seguito di culto insolito nella società contemporanea. È stata una delle ispirazioni visive per il concetto di daemon di Phillip Pullman nei suoi libri His Dark Materials (1995-2000). Ha anche ispirato personaggi di film, fantascienza e videogiochi.