Artemisia Gentileschi, una delle più importanti artiste italiane del Seicento… E anche una delle più sconosciute. Partiamo dal presupposto che il fatto di essere una donna non giocasse a suo favore, nonostante fosse nettamente superiore a molti suoi coetanei.
Ovviamente Caravaggio; il suo stile barocco assunse la drammaticità del suo idolo in ambiziosi dipinti storici e religiosi (generi inappropriati per lo spirito femminile in quell’epoca di chiaroscuro).
Artemisia Gentileschi è nata a Roma. Anche suo padre Orazio era un artista, quindi crebbe in una famiglia circondata da pittori e scultori nell’ultima agonia del Rinascimento, nella migliore città possibile per l’arte. All’età di 16 anni decise di diventare apprendista del padre, nonostante fosse impensabile per una donna esercitare un tale mestiere. Orazio, orgoglioso, e sapendo che la ragazza era già migliore di lui e del resto dei pittori a Roma, acconsentì a darle nozioni accademiche.

Così Artemisia Gentileschi visse una giovinezza felice e appagante. Tutto è stato perfetto fino al giorno in cui, all’età di 19 anni, è stata violentata da uno stupratore seriale, che avrebbe dovuto essere il suo insegnante.
Ho sentito un forte bruciore che mi faceva molto male ma non potevo urlare perché mi copriva la bocca con le mani… Gli ho graffiato la faccia, gli ho tirato i capelli e, prima che mi penetrasse di nuovo, gli ho afferrato il pene così forte che Ho strappato un pezzo di pelle
Come se non bastasse, la ragazza è stata torturata durante il processo (tra l’altro si è sottoposta a un’umiliante visita ginecologica), per vedere se stesse dicendo la verità o mentendo. Il criminale è stato condannato a un anno di reclusione.
Da allora il suo lavoro è cambiato radicalmente. Più cupa e violenta, la sua pittura sembrava concentrarsi su fantasie di vendetta contro il suo stupratore.
Tragedie a parte, l’artista è oggi considerata non solo una delle più importanti artiste del barocco italiano, ma una anticipatrice del femminismo. Sapeva dipingere e rappresentare la pittura simbolicamente, realizzando uno straordinario sforzo identitario in un’epoca in cui essere donna nel mondo dell’arte era un limite: personaggi biblici come Giuditta o Susana popolavano i suoi dipinti come simboli della lotta contro il patriarcato.
Fatti e Curiosità
- Sebbene stilisticamente l’opera di Artemisia Gentileschi sia in debito con quella di Caravaggio e di suo padre Orazio, i suoi dipinti pongono un’enfasi maggiore sul realismo rispetto ai suoi predecessori. Le sue composizioni sono anche più energiche e durante la sua carriera ha affinato con cura l’uso della trama e del colore, diventando famosa per le sue ricche tonalità gioiello e i realistici toni della carne.
- Gentileschi ha sovvertito le raffigurazioni tradizionali delle protagoniste femminili di storie bibliche e mitologiche presentandole come eroine automotivate capaci di prendere le proprie decisioni piuttosto che oggetti passivi dello sguardo maschile. In tal modo li ha presentati in un modo completamente nuovo e questo ha permesso loro di possedere un potere che era stato loro negato da altri artisti.
- L’esperienza adolescenziale dell’artista di violenza sessuale ha influenzato gran parte del suo lavoro e i temi dell’abuso di autorità, dello stupro e della violenza permeano molti dei suoi dipinti. È probabile che dipingere questi soggetti le abbia permesso di elaborare il trauma della sua aggressione e di cercare vendetta e riparazione attraverso le sue opere.
Caratteristiche comuni ai dipinti di Artemisia Gentileschi
1. Le sue opere, seguendo le orme del Caravaggio, si presentano con fondo nero o scurissimo. Su questo si situa la narrazione che ricade esclusivamente su personaggi umani colti in un momento di estrema importanza. Da notare che c’è una maggioranza di protagoniste femminili tratte dai grandi cicli biblici o dai racconti dell’antichità.
2. Le opere di Artemisia Gentileschi sono caratterizzate da un realismo estremo che si manifesta nelle espressioni dei volti e nei dettagli degli abiti realizzati con una tecnica quasi fotografica.
3. Questo desiderio realistico la porta al dramma e alla truculenza con scene che rasentano il gore (termine contemporaneo) in cui non vengono risparmiate buone dosi di violenza e sangue versato. Un buon esempio di ciò è una delle sue opere: Giuditta che decapita Oloferne.
4. Artemisia Gentileschi dimostra grande abilità nel posare i giochi di luci e ombre.
5. Sulla stessa linea, mostra una forte abilità quando si tratta di riprodurre i dettagli sia dei volti che degli abiti. Solo le opere del suo ultimo periodo ricreano interni o oggetti inanimati. Gli abiti di queste opere sono contemporanei all’artista, con una particolare predilezione per la doratura sul lato ocra. Questo tono ha un forte simbolismo, poiché si riferisce alla luce solare e, quindi, alla saggezza e al potere.
6. La stragrande maggioranza dei suoi protagonisti sono donne estratte da narrazioni bibliche. Sceglie coloro che mostrano forza di mente, spirito e corpo non esitando a brandire la spada per liberarsi da un tiranno opprimente. Del Judith, che libera il suo popolo dal tiranno Oloferne, realizza tre opere diverse con narrazioni e approcci diversi.
7. La libertà intesa in modo generico è un argomento piacevole per l’artista e questa può manifestarsi in modi diversi. Sceglie, come vedremo in seguito, l’omicidio dell’oppressore senza il minimo accenno di colpa da parte delle eroine rappresentate. Ma è ricorrente anche l’allusione al suicidio femminile (Cleopatra, Lucrezia…) come unico modo per evitare di finire prigioniera e senza dignità. E, infine, la libertà si manifesta anche nelle narrazioni alla maniera del misticismo letterario, ritraendo in modo sublime questa espressione avvenuta dopo una speciale comunione con Dio.
8. La sua storia (dura negli anni della giovinezza a causa, con ogni probabilità, del suo dolore interiore) si addolcisce gradualmente nelle opere degli ultimi decenni della sua produzione. Pur non abbandonando la visione femminile, ciò avviene in modo amichevole e simbolico, rinunciando alle scene grottesche (tipiche dell’arte barocca ) e tralasciando le decapitazioni, i fiumi di sangue e le morti cruente della sua prima epoca.
9. Nonostante la sua fama in vita, la sua opera fu presto dimenticata e non furono ammesse a far parte delle grandi mostre reali o nobiliari. Per questo, salvo eccezioni, oggi le opere di Artemisia Gentileschi si trovano nel catalogo dei collezionisti privati nonostante la loro indubbia qualità, bellezza e importanza mozzafiato.
Opere di Artemisia Gentileschi che gridano “Vendetta”

Sansone e Dalila
L’opera Sansone e Dalila, di medie dimensioni (90,5 x 109,5 cm), è conservata nella Galleria d’Italia a Napoli. Appartiene al cosiddetto […]

Salomè con la testa di San Giovanni Battista
Salomè con la testa di San Giovanni Battista è una piccola opera di 84 x 92 cm realizzata intorno al […]

Giaele e Sisara
Giaele e Sisara è un dipinto a olio su tela (86×125 cm) realizzato nel 1620. È conservato al Szépművészeti Múzeum di Budapest. La storia rappresentata è contenuta nell’antico testamento […]

Giuditta con la sua ancella
Giuditta con la sua ancella è un dipinto a olio su tela (114×93,5 cm) di Artemisia Gentileschi, databile al 1618-1619 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. Dopo aver fatto decapitare […]

Giuditta che decapita Oloferne
Giuditta che decapita Oloferne è un dipinto a olio su tela (199×162,5cm) realizzato nel 1620 ed è attualmente conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Artemisia Gentileschi fu […]

Susanna e i vecchioni
Susanna e i vecchioni è un dipinto a olio su tela (170×119 cm) realizzato nel 1610 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. Fa parte della Collezione Graf von Schönborn, che si […]
Opere di Artemisia Gentileschi che gridano “Libertà”

Nascita di San Giovanni Battista
Nascita di San Giovanni Battista è un dipinto a olio su tela (184×258 cm) realizzato intorno al 1635. È conservato nel […]

Maria Maddalena in estasi
Maria Maddalena in estasi è un dipinto realizzato da Artemisia Gentileschi intorno al 1620-25. È in una collezione europea privata. Sebbene i […]

Lucrezia
Lucrezia è un dipinto dell’artista barocco italiano Artemisia Gentileschi. Raffigura Lucrezia, la moglie del console e generale romano Tarquinus, al momento del suo suicidio. […]

Cleopatra
Cleopatra è un dipinto a olio su tela (97×71,5 cm) realizzato nel 1630 circa dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. Fa parte della collezione della Fondazione Cavallini-Sgarbi, situata a Ferrara. Della stessa epoca […]
Altre opere significative

Corisca e il satiro
Corisca e il satiro è un dipinto ad olio realizzato nel 1630 ed appartiene ad una collezione privata La storia […]

Maria Maddalena come la Melanconia
Maria Maddalena come Malinconia è un dipinto del 1622-1625 di Artemisia Gentileschi, che mostra Maria Maddalena come personificazione della Melanconia. […]