Questo busto, “Anima Dannata“, è stato creato all’inizio della carriera di Bernini, quando l’artista aveva ventun anni. Mostra la faccia urlante di un uomo, i suoi lineamenti contorti da un’espressione selvaggia di terrore o addirittura agonia.
Questo pezzo è stato commissionato insieme a un altro busto Anima Beata, che ritrae una giovane e bella donna che guarda in alto con beata gioia. Quando messe insieme, queste sculture giustappongono una dualità di emozioni umane, gli spettri opposti tra essere benedetti o essere dannati. Mentre questo pezzo guardava in basso verso l’inferno, l’altro rappresentava lo sguardo verso Dio.

Anima dannata è ritenuto da alcuni un autoritratto. Bernini si sarebbe guardato allo specchio e alcuni credono che si sia persino tagliato il braccio per produrre l’espressione agonizzante sul suo viso. Sebbene prodotte all’inizio della carriera di Bernini, queste opere riunivano molti elementi che sarebbero rimasti presenti in tutte le opere future di Bernini come la salvezza religiosa, l’intensa emozione umana e l’abilità tecnica nelle rappresentazioni sensuali del corpo umano.

Questa rappresentazione drammatica della carne era nuova anche nell’arte, in contrasto con i precedenti stili manieristi, che spesso tentavano di ricreare antiche tradizioni romane e greche. In contrasto con questo, Bernini e altri artisti barocchi come Caravaggio e Rubens hanno aperto la strada a un nuovo modo di rappresentare il corpo umano con una nuova attenzione alla sensualità.